Nicole Voltan - Foto credit: Giorgio Coen Cagli
Soma Segnale Neuronale Invadente - mostra collettiva Espansioni/Contrazioni presso Stanza n°29, Forte Carpenedo, Marghera, Venezia 2013
In Fluxus - premio d'arte e mostra collettiva Gateway, Dancity festival presso Sala interno di Palazzo Candiotti, Foligno 2014
Cube#x - mostra bipersonale presso Museo Nuova Era, Bari 2014
Lorem Ipsum - Scala C.All mostra collettiva, camera da letto del mio ex studio d'arte, Piazza Vittorio Emanuele II, Roma 2014
Vortex - Swarm Festival, corte del Castello di Donnafugata, Siracusa 2014
éodem - Residenza artistica. Allestimento presso l'androne del Palazzo San Domenico, Mola di bari 2015
Meridiana senza sole - mostra personale Piano Cielo / Piano terra, Galleria Mucciaccia Contemporary, Roma 2017
SOMA Segnale Neuronale Invadente
Installazione site-specific Stanza n° 29 - Forte Carpenedo, Mestre
120 Aghi, 450 metri di filo di lana, stanza n° 29, luce alogena, installazione audio
Dimensione stanza: metri 12 x 2 - h 2 metri
Anno 2013
Soma / Segnale Neuronale Invadente è un'installazione che si sviluppa in tre parti: una stanza, dei suoni, molti neuroni.
Parte 1: Stanza n° 29
Il cranio è composto da esattamente 29 ossa.
Tra le altre cose, in simbologia il numero 29, sommandone le cifre, diventa undici che è un numero mastro, simbolo visionario e profetico, che vede la visione assieme all'idealismo, considerato come la via della maturità spirituale e della conoscenza oltre il limite della comprensione umana.
Associato ai segreti e ai legami, unisce insieme sia il maschile che il femminile che gli altri opposti.
Mente e corpo saranno tra questi?
Parte 2: Installazione audio
Una serie di rumori, brusii e battiti simboleggiano ciò che avviene nella nostra mente o nel sottosuolo del terreno.
Un ambiente sonoro disordinato, impolverato e caotico quindi, in cui però il corpo è ben presente e batte in un crescendo di pulsazioni cardiache che portano presto al collasso. I suoni continuano però in un loop infinito, lasciando i sentori di un déjà vu imprevisto.
Parte 3: Installazione site-specific di fili
Un intreccio disordinato, ma solo in apparenza, di neuroni, di connessioni infinitesimali, di legami che costituiscono proprio il corpo e di cui ne regolano non solo la muscolatura, il dolore, ma anche la memoria e la conoscenza.
Parliamo dei neuroni, più nel dettaglio del Soma, che è infatti proprio il nucleo di queste piccolissime, ma fondamentali, componenti necessarie sia alla vita stessa che alla percezione.
In sostanza anche la mente, e direi in egual misura in questo caso, è la protagonista.
E come dice Alexander Lowen, è necessario arrendersi al corpo perchè la volontà non funziona con esso.
Una luce, forte, quasi solare, illumina la finestra della stanza dall'esterno. La finestra, l'occhio della mente, è chiusa, ma la luce vi penetra dentro, infrangendo i confini della mente stessa, ricordando che la realtà aspetta di riconciliarsi con la visione. E i neuroni con le loro ombre si duplicano, si moltiplicano, crescono in una stanza buia.
"Come un essere umano che insegue invano la propria ombra correndo con il sole alle spalle, pare che ci sia una stretta correlazione tra l’espansione del pensiero umano non misurabile con alcun criterio fisico e quello della comprensione ultima dell’Universo.
[…] Del resto, possiamo sempre cercare una relazione tra l’infinitamente grande con l’infinitamente piccolo.
Ebbene, le costellazioni rappresentate nelle opere di Nicole Voltan sussistono nella nostra galassia formata da un numero di stelle stimate intorno a circa 200 miliardi: un infinitamente grande sistema con confini fisici inimmaginabili.
Viceversa, il numero delle cellule che costituiscono il tessuto nervoso di un cervello umano – ossia i neuroni – variano dai 10 ai 100 miliardi (perché anche il cervello, come l’universo, tende a crescere/espandersi nelle cellule che lo compongono per tutta l’esistenza della persona).
Considerando, poi, che ad ogni neurone corrispondono almeno 100mila sinapsi […] si arriva a numeri davvero importanti e di difficile assimilazione per l’uomo [...]
L’artista crea, così […] trame sottilissime come connessioni che riproduce collegando aghi [...] che altro non sono, in una scala infinitesimale, le sinapsi che avvengono nel cervello umano congiungendo tutta la rete neuronale.
Il cervello umano, quindi, come galassia, riproduzione ridotta di un sistema “che tende all’infinito.
Paolo di Pasquale per ART A PART OF
CULT(URE), 11 marzo 2013
http://www.artapartofculture.net/2013/03/11/nicole-voltan-trame-luce-infinito/
In Fluxus
Installazione site-specific (GATEWAY Dancity festival - Open call ) presso una delle sale di Palazzo Candiotti, Foligno (PG)
300 Aghi, 1600 metri di filo di lana nero, luce colorata
Dimensione stanza 1: metri 6 x 5 h 6 | Dimensione stanza 2: metri 6 x 4 h 6
Anno 2014
Cube # x
Installazione site-specific presso Museo Nuova Era, Bari
Mostra bipersonale Gas, stelle e led a cura di Anna d'Elia
Installazione: 160 Aghi, 550 metri di filo di cotone bianco, luce
Dimensione stanza: metri 5,75 x 7,50 h 3,45
Anno 2014
Lorem Ipsum
Installazione site-specific presso Scala C, studio Hauser&Voltan, Roma
Installazione: 350 Aghi, 1100 metri di filo di cotone nero, armadio, vestiti, luce
Dimensione stanza: metri 6,10 x 2,40 h 2,10
Anno 2014
Vortex
Installazione site-specific (SWARM Festival) presso Castello Di Donnafugata (RG)
Installazione: 20 Aghi, 1350 metri di filo di lana rossa
Dimensione: metri 19 x 19 h 9
Anno 2014
èodem
Installazione site-specific presso Palazzo di San Domenico a Mola di Bari
Residenza artistica SAC Mari tra le mura, Fondazione Pino Pascali
Installazione: 130 aghi e 2250 metri di filo di lana rossa
Anno 2015
L’opera, realizzata site-specific nello storico palazzo di San Domenico a Mola di Bari, prevede un'installazione di grande formato composta da 130 aghi e 2250 metri di filo di lana rossa, che si sviluppa da un fulcro centrale, simile ad una spirale prismica, e si espande tra i muri, la grande scalinata e il colonnato in pietra. Una figura geometrica in continua crescita e mutazione sembra prendere vita e crescere, aggrappandosi fisicamente ai muri dell'edificio. Centinaia di aghi appuntati alle pareti costituiscono le fondamenta per l'edificazione di una struttura architettonica effimera, realizzata mediante un caos ordinato di fili in tensione, in un intersecarsi di linee, triangoli e forme geometriche elementari che ricordano una cristallografia Platoniana. Ecco allora che si palesano architetture nelle architetture, forme nelle forme, come se il grande edificio contenitore mascherasse l'invisibile. Tra migliaia di linee e chiaroscuri, la forma probabile del vuoto diventa così visibile proprio attraverso il suo riempimento e lo spazio reale preesistente viene graficamente rimodellato, rivalutato e subordinato a una dimensione onirica in cui la corporale fisicità perde concretezza. Nel network organizzato di linee, nei cui punti di intersezione si identificano i nuclei delle singole corporeità, si percepisce l'interconnessione tra terrestre e celeste, tra l'umano e lo spirituale, tra le singole parti con il tutto. È proprio la tensione e l'interdipendenza tra le parti in origine separate a generare scambio e così nuove connessioni, in una sorta di procreazione continua di relazioni (Entanglement universale) in grado di sorreggere l'universo. (Testo critico di Anna d'Elia)